E poi ti accorgi che non è come nelle poesie.
Un giorno sali alle colme,
al grande prato sul limitare del bosco dei ciclamini,
il prato tanto cantato,
il prato dove correvi nel sole
tra api e farfalle
e le bambine erano belle,
i fiori tanti,
le freccie rimbalzavano agli alberi,
e un' armonica riempiva l' aria.
Un giorno sali alle colme dicevo,
e scopri che il grande prato non è poi così grande,
come se il bosco fosse avanzato a prenderselo
ma nel bosco non ci sono ciclamini,
e allora cerchi la scusa della stagione,
l' inverno è quasi finito,
ma anche al prato non ci sono fiori,
nè api o farfalle..
sarà che non è stagione.
C'è solo un elleboro,
dove il prato finisce e scivola ripido a valle,
se ne stà lì, col suo verde sfacciato, e ride,
come a dirti inutilmente povero illuso,
vieni giù dal pero.
Inutilmente, appunto,
perchè era un nocciolo quello dove mi arrampicavo,
perchè non è pazzia,
io li ho visti i narcisi, e i ciclamini,
non era un sogno,
si sente una fisarmonica suonare davvero.
Forse più su, alla prossima colma.
Più su, la prossima volta,
devo solo smettere di fumare per arrivarci,
non di scriverne.
foto mia